Ghiochi e giocattoli

Giochi e giocattoli: l'importanza del gioco per i bambini - InFormaSalute
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Giochi e giocattoli: l’importanza del gioco per i bambini

Giochi e giocattoli: l’importanza del gioco per i bambini. Non sono semplici divertimenti, ma una scelta fondamentale.

Non sono semplici divertimenti: giocare per un bambino vuol dire apprendere, conoscere il mondo e sviluppare le proprie capacità cognitive e motorie.
Il gioco è uno dei primi e più importanti comportamenti spontanei del bambino, determinato dai suoi bisogni, dai suoi istinti, dalle sue emozioni.
Le prime forme di gioco passano attraverso il contatto fisico con la mamma (pensiamo ai cuccioli!) e con il proprio corpo.
Nei primi mesi di vita l’osservazione e la suzione delle proprie mani, la manipolazione dei propri piedini rappresentano per il neonato una vera e propria forma di gioco.

Parla la Dott.ssa Simonetta Gentile, Responsabile dell’Unità Operativa di Psicologia Clinica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.


Dott.ssa Gentile perché i bambini giocano?

Al gioco possiamo attribuire una molteplicità di scopi, come ad esempio il divertimento e lo svago, la soddisfazione di una dimensione ludica propria dell’uomo; l’esplorazione del mondo, l’avventura e la scoperta di sé; un esercizio delle proprie capacità individuali (fisiche e mentali), un’occasione di apprendimento ed un’attività liberatoria di tensioni nervose ed emotive (paura, rabbia, ansia, gioia…).

Ma soprattutto il gioco permette al bambino di abbandonare momentaneamente e parzialmente la realtà e le sue regole per immergersi in un mondo di fantasia nel quale ogni desiderio può trovare spazio e realizzarsi attraverso l’invenzione di storie, situazioni, personaggi.

Ed i giocattoli che funzione hanno in un bambino?

Il giocattolo appare in una fase successiva e dal punto di vista evolutivo rappresenta un importante “passaggio”.
Diviene infatti un oggetto significativo che può raccogliere su di sé affetti, interesse, energie che prima erano focalizzate solo su una realtà limitata (il proprio corpo, le persone familiari) ed aiuta il bambino nel processo di separazione, di affermazione di sé come persona distinta dalla mamma, pronto ad esplorare il mondo.

Spesso gli oggetti del quotidiano possono divenire un giocattolo; non è raro infatti che i bambini utilizzino stoviglie, utensili della casa, oggetti senza una forma precisa per dare vita ai propri giochi, da soli o con altri bambini. Il giocattolo rappresenta spesso un oggetto al quale il bambino è legato affettivamente.

Un genitore o un adulto quali accorgimenti dovrebbe avere prima di scegliere un giocattolo?

Anche se la pubblicità, specialmente quella televisiva, stimola ed influenza (a volte condiziona!) i desideri dei bambini e la scelta dei giocattoli, al genitore resta comunque un ruolo importante in questo ambito.
L’influenza dell’adulto si può infatti manifestare a diversi livelli, come ad esempio la scelta consapevole dettata dalle proprie convinzioni in tema di educazione dei bambini (la ricerca del giocattolo giusto);
come realizzazione a volte consapevole ed a volte inconsapevole dei propri desideri (il giocattolo che amavamo da piccoli o quello che non abbiamo potuto avere…);
come mantenimento di quella parte di sé “bambina”, ludica e fantasiosa, ancora viva ma sottomessa ai doveri, alle responsabilità, alle esigenze della vita adulta.

Il giocattolo, a volte, assume una funzione di compensazione rispetto a quello che un genitore sente come propria mancanza.

Comprare tanti giocattoli serve per compensare lo scarso tempo che si passa insieme, la poca “disponibilità mentale” a stare con il bambino dovuta a ritmi di vita stressanti e/o a situazioni familiari non sempre serene.

Nella nostra esperienza vediamo spesso che il giocattolo viene utilizzato come mezzo per affrontare frustrazioni, limitazioni e difficoltà ambientali. Nelle situazioni di malattia, il gioco ed il giocattolo svolgono un’importante funzione, ma solo se mantengono il loro significato di strumento per aiutare il bambino a tollerare meglio l’esperienza che sta vivendo, senza prescindere dalla relazione con gli adulti e con gli altri bambini.

Esistono giocattoli giusti per nostro figlio?

Quando si acquista un giocattolo, occorre considerare l’età del bambino, senza farne un vincolo; infatti molti giocattoli “crescono” insieme ai bambini che modificano il loro modo di utilizzarli in base alle loro nuove acquisizioni ed esigenze emotive.
E’ bene mettere a disposizione del bambino la possibilità di scelta del giocattolo.

Cerchiamo di non demonizzare alcuni giocattoli per le loro caratteristiche aggressive e potenzialmente violente: teniamo presente che l’aggressività è una componente del corredo emotivo umano e negarla può rendere più difficile per il bambino imparare ad affrontarla e gestirla.

E’ importante “supervisionare” i giochi osservando l’utilizzo che il bambino ne fa e, forse, è bene non esagerare con i giocattoli che non hanno necessariamente una finalità didattica ed educativa.

Il bambino impara e cresce soprattutto fingendo, inventando, costruendo, recitando una parte.
Possiamo cercare tendenzialmente di orientare le nostre scelte verso giocattoli che permettano un intervento attivo del bambino, che si possano, cioè, prestare a diversi utilizzi e trasformazioni in base alla fantasia del bambino che li riceve.

Man mano che il bambino cresce, crescendo anche la sua capacità di giocare con gli altri bambini si possono favorire giochi da condividere con altri. Ma soprattutto sarà utile regalare al bambino, insieme ad un bel giocattolo, anche la propria disponibilità a giocare con lui, a condividere i suoi percorsi fantastici e creativi.

di Endrius Salvalaggio

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